Nel rito religioso, la partecipazione (cioè il “prender parte”) del credente, suppone la capacità creativa e progressiva, di assimilazione e di adesione del soggetto, non meno che il radicamento nel dato biologico-socio-culturale del simbolo. Mette in gioco le dinamiche emotive interne del soggetto, la sua competenza cognitiva e la sua interazione con la cultura ambiente. La lettura psicologica deve perciò utilizzare, insieme, una prospettiva dinamica, cognitiva e sociale.
Quando il fedele confessa il suo peccato, o dice di essere un peccatore, che cosa, propriamente, dice? Come interpretare la parola formulata nel contesto relazionale che si instaura tra il penitente e l’altro (sacerdote, Chiesa, Dio)?
Siamo nel ritrovo milanese dei “Bambini di Dio, un movimento che é una delle espressioni di un certo revival religioso americano, spontaneistico e misticheggiante. In Europa si é diffuso attraverso i Paesi Anglosassoni, per l’azione di alcuni volonterosi, fervidi e miti missionari. Li puoi incontrare nelle vie delle più grandi città … considerano il “Se non ritornerete come bambini” come imperativo principale e costitutivo del seguace di Cristo.