La fragilità dei legami sociali e la crescita della conflittualità nella società odierna, sono legate all’indebolimento dell’ethos civile che si nutriva della saldezza della fede cristiana entro l’ideale della prossimità. L’autentica rivelazione di Dio come Abbà in Cristo implica un’idea di fede connotata dalla relazione affettiva con Dio. La realtà scolastica d’oggi, anche in età pre-scolare, è caratterizzata in misura crescente dall’azione di comportamenti aggressivi tipici dei Disturbi della Condotta che impongono la necessità di interventi preventivi globali. L’inclusione dell’altro, nell’elaborazione di un Piano Annuale per l’Inclusione, si concretizza nell’accoglienza e nella valorizzazione della diversità; l’IRC in prospettiva interculturale diviene allora il luogo di incontro e di dialogo nel quale i bambini possono sperimentare relazioni serene. La didattica inclusiva dell’IRC promuove la pace, l’accoglienza dell’altro e l’altruismo come valori nella scuola di Stato.
Nell’insieme delle ricerche sperimentali sulla religiosità, una parte rilevante è occupata dalle indagini sulla concezione di Dio. Si assume infatti che l’osservazione dell’insieme di caratteristiche intellettive, emotive-affettive, sociali, che confluiscono nella costruzione dell'”idea” di Dio possa delineare pressoché compiutamente l’atteggiamento religioso delle persone. Quanto alla concezione di Dio nel periodo dell’adolescenza, una delle caratteristiche più comunemente indicate dai ricercatori è la sua grande variabilità: si parla di soggettivizzazione, frammentazione, di interiorizzazione, di egomorfismo. La ricerca ha coinvolto 608 studenti delle scuole superiori di una città del Nord italia utilizzando un questionario di conoscenze religiose e un test di associazione verbale.
Quando si affronta la questione dell’educazione religiosa dei bambini alla luce del loro sviluppo psico-affettivo, è bene chiarire subito quale sia la prospettiva secondo la quale verrà sviluppato il tema: la psicologia della religione. Il compito di questa disciplina è quello di dare dei giudizi di valore psicologico.
Anzitutto cerchiamo di definire cosa s’intende per religiosità.
Le connotazioni del “mondo” religioso del fanciullo, rimandano ad alcune caratteristiche peculiari dello psichismo infantile ed, in particolare, sembrano accentrarsi nell’egocentrismo che é, per definizione, l’opposto di quell’apertura all’Altro che costituisce la condizione necessaria dell’incontro personale con Dio. L’interrogativo si fa quindi centrale e si pone sulla possibilità stessa per il bambino, e il fanciullo, di essere religioso. La risposta dovrà uscire da una serie di considerazioni.
I have been studying religiuos experience and conceptualisation of God in Italian teenagers for more than twenty years. I have interviewed more than 5000 subjects (aged 14-20), all of them Catholics who have received formal religious teaching at school. Using a variety of instruments, though chiefly cluster analysis of the results of a word association test, I have been able to identify five differents ways of conceptualising and structuring awareness of God in Italian adoliscents.