l conflitto fede-incredulità e lo psicologo della religione; “Fuori, dentro, al limite”: l’Oltre e la religione come processo; I nuovi movimenti religiosi: letture psicologiche; Il percorso verso una autonomia disciplinare; Abstract delle relazioni dei nostri Soci al Convegno IAPR 2019 (Danzica).
Radicalizzazione religiosa, de-radicalizzazione: senza radici?; In ricordo di Don Luigi Melesi, un amico, un sostenitore e Dott. K. Helmut Reich, ingegnere e psicologo della religione Scienza e/o religione negli ambienti accademici brasiliani; Corsi universitari di Psicologia della religione; Il fondamentalismo religioso come feticismo.
L’incredibile bisogno di credere e i giovani; L’incredibile bisogno di credere. La dimensione spirituale e la religione come risposta alla domanda di senso dei giovani. Contributi dalla psicologia; “Madonna che vestito!”: religiosità, laicità, pubblicità; “Identità, pluralismo religioso ed educazione scolastica”; Recensione del volume di L. Zoia “Nella mente di un terrorista”; Religione, lavoro e professione.
Per lungo tempo, in Italia, la storia dei rapporti tra psicoanalisi e religione ha registrato scontri tra istituzioni (ecclesiastiche e psicoanalitiche) e conflitti ideologici, piuttosto che dibattiti culturali. Solo a partire dagli anni ’60 del Novecento, la maggior conoscenza e frequentazione reciproca tra alcuni ecclesiastici e singoli psicoanalisti, l’avvicinamento di alcuni psichiatri e psicologi cattolici alla psicoanalisi e la loro partecipazione ad organismi internazionali dove il dialogo era da tempo avviato, ha fatto sì che si abbattessero diffidenze e steccati. … Nella Prefazione, Stefano Bolognini, già Presidente della SPI ed ora Presidente della Associazione Internazionale, segnala che la psicoanalisi è “in condizione oggi di trattare in modo esplorativo, aperto e libero da pregiudizi un ambito esperienziale come quello religioso, un’area di tabù paradossalmente a rischio di diventare a sua volta un’area-tabù per gli psicoanalisti”.
Psicoanalisi, fede, religione; L’incredibile bisogno di credere; Corsi di Psicologia della religione – A.A. 2017-2018; Recensione al volume di Fattori & Vandi, Psicoanalisi e fede: un discorso aperto; Recensione al volume di F. Benslama, Un furioso desiderio di sacrificio: il supermusulmano; 2017 IAPR Conference in Hamar.
Si tratta di una questione che da diversi anni occupa una parte notevole del dibattito interno alle scienze sociali che si occupano della religione, in parte contribuendo a complicare ulteriormente la riflessione, poiché le diverse discipline (filosofia della religione, antropologia e storia delle religioni, sociologia e psicologia) attribuiscono all’idea di spiritualità una pluralità di significati non facilmente determinabile in modo univoco e comprensivo.
Il volume propone, dal punto di vista educativo, un articolato quadro di riferimento entro cui collocare il fenomeno del pluralismo religioso e, in particolare, la problematica del diffondersi di Nuovi Movimenti Religiosi nel contesto socio-culturale contemporaneo. L’opera si colloca in continuità con la ricerca che l’Autrice da alcuni decenni sta portando avanti sui problemi collegati al diffondersi di nuove forme di religiosità e ai conflitti emersi all’interno del mondo cattolico e che, in parte, sono anche connessi a una scarsa informazione sulla complessità dei fattori, interni ed esterni, che incidono sull’adesione a questi nuovi gruppi e movimenti.
Nel titolo, l’“incredibile” esprime la meraviglia: non ci si crede, non ci si crederebbe, a tanto bisogno di credere in ogni uomo. Si parla spesso, oggi, di bisogno di credere, di ritorno della religione, ma anche di religione senza Dio, di spiritualità dell’ateo… Propongo una mia lettura, che accentua le dimensioni profonde ed inconsce del bisogno di credere nell’uomo, un approccio alla questione, che lasci la possibilità di esplorare ed arricchire ulteriormente la riflessione personale: riconoscere e ascoltare in noi stessi il bisogno di credere.
Appena l’evento sale agli altari della cronaca nazionale, i diversi rappresentanti istituzionali laici si apprestano ad offrire il proprio parere sottolineando come il credo religioso non possa essere foriero di soprusi e limitazioni. Contemporaneamente, la comunità islamica sottolinea come l’imposizione di una fede religiosa non abbia alcun senso per la crescita della persona, tanto più se contrassegnata da duri comportamenti correttivi genitoriali che sfociano nel maltrattamento o nell’abuso. Da più parti poi si sottolinea anche come l’appello alla liberà e al pluralismo religioso non possa dare adito ad equivoci: la compresenza e l’accettazione di diverse tradizioni religiose non può giustificare forme di sopruso che ledono la libertà delle persone.
Psicologia della religione, Psicologia della spiritualità; Attività sociale 2016 – relazione del Presidente; Abstract delle relazioni dei Soci al Convegno IAPR 2017; Velo e pluralismo religioso: fede, ateismo, laicità; Convegni internazionali.