Fotografie, nomi e cariche dei Membri del Consiglio Direttivo Nazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione APS
What do you believe? Psicologia della religione, psicologia dell’ateismo (D. Fagnani). Il “Premio Milanesi” come volano della Psicologia della Religione (M. Aletti).
Relazioni: Una comunità religiosa ai tempi del Covid-19; L’eredità sempre attuale di Théodore Flournoy; Il vissuto religioso nella prosocialità dell’agricura®
Venticinque anni di Convegni, Seminari e Giornate di Studio; Religione e lavoro nella psicologia della religione; Riscattare la categoria “Spirito”; Questioni di temi e metodi di ricerca; Abstract delle relazioni del Convegno La psicologia della religione: il futuro in 25 anni di storia.
Le relazioni: Il Premio Milanesi come volano della Psicologia della Religione (Mario Aletti); Appunti di una storia (personale) verso la psicologia della religione (Stefano Golasmici); Oltre il “mainstream”: l’anima qualitativa della psicologia della religione (Rosa Scardigno); Quanto la psicologia della religione è non-religiosa? (Alessandro Antonietti); Religione, spiritualità, esistenzialismo (Germano Rossi); Le Terapie Cognitivo-Comportamentali ad orientamento religioso/spirituale (Leonardo Carlucci).
Atteggiamenti e interrogativi nel periodo del Covid-19; Il COVID-19, l’infermiera, la preghiera; Recensione del volume Gli Psicologi di fronte a Dio; Il Congresso di Ginevra (1909) e l’impronta di Flournoy; Corsi di Psicologia della religione – a.a. 2020-2021; Abstract del Convegno “La religione al tempo del COVID-19. Aspetti psicologici”; Contributi Audio -Video.
La religione ai tempi del Covid19: aspetti psicologici. La pandemia che ci ha travolto e a partire dal mese di marzo, ha modificato le nostre giornate ma quanto ha inciso anche sui nostri atteggiamenti? La religione ha aiutato i credenti ad affrontare meglio di altri questo evento catastrofico mondiale? Le riflessioni proposte mirano ad individuare alcune possibili risposte oppure propongono esperienze realizzate durante il lockdown.
Può destare meraviglia ed interrogativi che un campo così universale ed essenziale per la vita dell’uomo, come quello del lavoro, studiato da una specifica Psicologia del lavoro sia così raramente confrontata con il mondo della religione e con la Psicologia della religione. Eppure è così. Se ne è avuta una prova anche al recente congresso della IAPR- Interational Association for Psychology of Religion tenutosi a Danzica in agosto 2019 che aveva per titolo, Psychology of Religion and Spirituality: New Trends and Neglected Themes. Nonostante qualche timido accenno in forma di Symposium, il tema dei rapporti psicologici tra religione e lavoro appare “negletto” tra gli psicologi della religione.
L’incontro con chi appare come un estraneo rispetto alla propria condizione di esistenza movimenta sorpresa e inquietudine: se ci si pensa, la stessa radice latina hostis (straniero, nemico) permea anche il linguaggio anglosassone, che indica con g-host uno spettro oscuro, che aleggia come un’ombra emotiva nascosta tra le pieghe dell’esperienza psichica. Fantasmi che, se ignorati e non compresi, possono qualche volta prendere il sopravvento nell’esperienza personale e collettiva, colonizzando i comportamenti, le convinzioni e le scelte.
Il modello dei fenomeni transizionali e dei processi di illusione fornisce interessanti punti di vista per lo studio dell’esperienza religiosa e, in genere, del vissuto religioso. Permette di cogliere la vitalità psicologica dell’esperienza religiosa e il suo potenziale trasformativo per la personalità. Reciprocamente, può individuare modalità de-viate e per-verse (ad esempio, autistiche o feticistiche) di strutturazione ed evoluzione della medesima esperienza; oppure avviare adattamenti creativi e innovativi, rispetto al sistema simbolico religioso istituzionale.