Quando io nel mio lavoro giornaliero quale psicoterapeuta ascolto i miei pazienti, sofferenti di tante sindromi psichiatriche, ma in tutti i casi di pene da loro non sopportabili, di conflitti per loro insolubili, di difficoltà esistenziali di ogni genere da loro non affrontabili, io non penso ad altro che al loro singolo dolore e al modo di comprenderlo. La mia attenzione al singolo è tale, da non permettermi né di prendere appunti di quanto ascolto, o delle mie riflessioni al riguardo, né tanto meno di pensare a me distraendomi dal paziente. L’unico modo di pensare a me è solo quello di riflettere sul mio controtransfert. Anche gli intervalli fra una seduta e l’altra, dedicati al rilasciamento, al cancellare temporaneamente i ricordi della seduta passata onde essere totalmente disponibile per la prossima, non mi lasciano il tempo per riflessioni generali.
In questo numero: Quale religione per la psicologia della religione? (M. Aletti); Recensione al volume di R.W. Hood, Jr. P.C. Hill & W.P. Williamson (2005), The Psychology of Religious Fundamentalism (M. Aletti); Sommario del volume di Paloutzian, R. F. & …
In questo numero: Verso il futuro: continuità e rinnovamento (M. Aletti); Questionario per i Soci: risultati (G. Rossi); Il Socio-tipo. Una prima lettura interpretativa (M. Aletti e M. Diana); Recensione all’articolo di V.V. Raman (2004). Faith and doubt in science …
Quali sono i confini fra mente e corpo? Come si sviluppa l’esperienza religiosa? Un tentativo inedito: capire le origini e i modi della fede con gli strumenti della psicologia culturale e delle neuroscienze. Esiste un’origine biologica dei comportamenti religiosi? Ha senso parlare di una «neuroteologia», cioè di un’esperienza di Dio radicata a livello neuronale? Oppure non esiste comportamento religioso se non ancorato in un contesto ambientale e culturale specifico?
Il crescente pluralismo di forme religiose e il ritorno di tendenze fondamentaliste, integraliste e contrappositive… fino al gesto terroristico. Di fronte a queste nuove manifestazioni del “religioso”, lo psicologo si interroga intorno ai significati e alle dinamiche psichiche che vi sottostanno e intorno ai loro effetti sulla strutturazione della personalità e sulla costruzione della convivenza civile, in una società sempre più multietnica e multiculturale.
In questo numero: Lettera ai Soci: bilanci e prospettive (M. Aletti); Spiritualità, neuroteologia e psicologia della religione / Spirituality, Neurotheology and Psychology of Religion (M. Aletti); Verbale dell’Assemblea ordinaria dei Soci – 3 settembre 2004; Verbale assegnazione 5° Premio “Giancarlo …
“Ci si interroga sulle valenze cliniche di strutturazione e ristrutturazione (ma anche di destrutturazione) della personalità con cui la religione può emergere nel corso del trattamento psicoanalitico. […]. La domanda, per essere psicoanaliticamente corretta, va posta nella prospettiva del soggetto: non se Dio aiuta, ma se il credere in Dio aiuta. In questi termini, la questione si fa rilevante, così riportando il vissuto religioso alle sue valenze psichiche nella costruzione della personalità del soggetto”.
In questo numero: Verso il Convegno di Verona 2004 (M. Aletti); La mente tra cervello e cultura (A. Antonietti); Where is the Mind? Biological Reductionism and Cultural Perspectives Challenge Psychology (A. Antonietti); Collana Psicologia della Religione; Workshop “Gruppo Balint”; Scienze …
Laudatio pronunciata da Mario Aletti in occasione del conferimento del titolo di Socio Onorario della Società Italiana di Psicologia della Religione (Verona, 3 settembre 2004). Il testo finale del contributo è stato inviato all’editore per la pubblicazione nel volume: Aletti, …
In questo numero: Comunicazioni ai Soci; Quando vince l’irrazionale… (L. Pinkus); Recensione al volume di G. Stickler & G. Numukobwa (2003). Forza e fragilità delle radici. Bambini feriti da esperienze di traumi e di abbandono. La sfida dell’educazione, Roma: LAS. …