In questo numero: Religione e Attaccamento: il convegno (G. Rossi); Attaccamento e vissuto religioso (M. Diana); Tesi per il Premio Milanesi: 1. Religiosità, attaccamento e fondamentalismo: un approccio empirico (S. Iovine), 2. L’Uomo Mosè di Freud. Religione, storia e clinica (M. …
Negli ultimi anni i temi e le pubblicazioni di psicologia della religione hanno conosciuto un incremento di interesse, parallelo a quello suscitato, più in generale, dai temi “religiosi”. Le virgolette sono necessarie, a dire delle ambivalenze che possono essere connesse al termine, nell’uso comune e nell’utilizzo da parte dei mezzi di comunicazione di massa, i cui interessi non sempre coincidono con i criteri della serietà dell’indagine e del valore della pubblicazione; criteri cui invece si ispira la selezione operata in questa rassegna.
Diversamente dalla Sociologia, che studia forme concrete di religione e il loro continuo divenire, perseguendo sempre nuove categorie interpretative e metodologie per verificarle, la psicologia della religione, orientata al funzionamento della psiche a fronte della religione, studia le strutture e i processi (le regolarità e le specificità) dell’atteggiamento della persona religiosa, assunte come sostanzialmente stabili al livello intrapsichico, del singolo soggetto, e comuni e comparabili a livello interpsichico, degli individui e dei gruppi.
In questo numero: Convegni, incontri, prospettive di ricerca (M. Aletti); Convegno IAPR, Lovanio 2006 (P. Ciotti); Verbale Giuria 6° Premio “Giancarlo Milanesi”; Religione: cultura, mente, cervello. Presentazione del volume (M. Aletti, D. Fagnani, G. Rossi); Giornata di Studio: Accompagnamento spirituale …
La psicologia si trova oggi a “fare i conti” con due opposti orientamenti che propongono di rendere ragione della vita mentale del soggetto o in termini di strutture e processi cerebrali o in termini di codici e pratiche vigenti nell’ambiente in cui l’individuo è immerso. Alla luce dell’opposta tensione tra riduzionismo biologista e de-costruttivismo discorsivo, si cercherà di prospettare una visione della psicologia che tenga sì presente lo strutturale radicamento del mentale nel corpo (e non lo consideri quindi come astratta architettura di unità di elaborazione o flusso di operazioni computazionali) e l’imprescindibile carattere situato della vita mentale, ma che riconosca la genuina natura intenzionale (quindi non fisica, ma neanche totalmente determinata dal contesto) degli atti soggettivi attraverso cui la persona dà senso alla propria esperienza della realtà.
Psychology is today having to reckon with two opposing orientations which propose to interpret an individual’s mental life either in terms of mental processes and structures, or in terms of the codes and practices which apply in the environment surrounding the individual. In the light of the opposing tension between biological reductionism and discursive de-constructionism, an attempt will be made to put forward a view of psychology which, though taking into account the structural rooting of the mind in the body and the inescapable situated nature of mental life, also recognises the genuine intentional nature of the subjective acts through which a person gives sense to his/her own experience of reality.
Se la teoria dell’attaccamento è relativamente recente, fatto ancora più recente è l’applicazione dei suoi modelli alla religione, i cui fautori principali sono certamente Lee A. Kirkpatrick e Pehr Granqvist. Io qui vorrei limitarmi a confrontare i rapporti tra teoria dell’attaccamento e psicoanalisi per quel che riguarda l’approccio psicologico alla religione. La mia tesi di fondo è che i due approcci, quello psicoanalitico e quello della teoria dell’attaccamento, in quanto focalizzati su due aspetti diversi del complesso fenomeno umano della religiosità
potrebbero coesistere e fornire specifici contributi, purché sappiano astenersi dal ridurre l’uno all’altro approccio e metodologia. Cercherò di argomentare che: l’attaccamento è (solo) un aspetto della relazione interpersonale con il “caregiver”; la complessità dell’atteggiamento dell’individuo verso la religione non è riducibile, né spiegabile, con le modalità predittive dell’attaccamento; esiste una differenza metodologica ineliminabile tra psicoanalisi e teoria dell’attaccamento.
In questo numero: Nasce il nuovo portale della Società (R. Di Marzio); Prove di navigazione (D. Fagnani); Le differenze di genere nei fondamentalismi religiosi (G. Pierangeli); Psicologia della religione. Novità in libreria (M. Aletti); Attività e pubblicazioni dei Soci. Per …
In questo numero: Nuovi traguardi, nuove prospettive (M. Aletti); La preghiera e i suoi effetti (E. Seghezzi); Recensione: Tolkien e Harry Potter (G. Rossi); Laurea honoris causa ad Antoine Vergote (M. A.); Gruppo Balint al Convegno (M. Lichino); Recensione del …
“è un libro controcorrente, perché punto di arrivo e testimonianza del percorso di ricerca e di riflessione e, insieme, dell’assunzione di un impegno etico-sociale da parte della comunità degli psicologi”; ed è “un libro innovativo. Per la prima volta i temi dell’identità religiosa e delle sue alienazioni e derive, del pluralismo religioso e del fondamentalismo, dell’integralismo, e finanche del terrorismo, sono studiati in maniera organica in prospettiva psicologica”.