Il mio incredibile esprime la meraviglia: “Non si crederebbe a tanto bisogno di credere in ogni uomo”. Ciascuno si può porre la domanda “Nella mia autobiografia come è successo che io sia arrivato ad avere la posizione di credente?”
La psicoanalisi è una “narrazione” della propria vita che viene però svolta davanti a un testimone, un analista che aiuta a ricostruire i fondamenti del comportamento attuale.
La Giuria del 11° Premio Giancarlo Milanesi, costituita da Mario Aletti (Presidente), Domenico Devoti, Stefano Golasmici, Rosa Scardigno, Pietro Varasio, Daniela Villani e Daniela Fagnani (Segretaria), alla conclusione dei suoi lavori, dopo un esame prolungato, attento e orientato da alcuni …
RENDICONTO ECONOMICO FINANZIARIO al 31/12/2023 (approvato dall’Assemblea dei Soci del 15 aprile 2024)
RELAZIONE ATTIVITÀ ANNO SOCIALE 2023 (A firma del Presidente, Stefano Golasmici. Approvata dall’Assemblea dei Soci del 14 aprile 2024)
L’International Association for the Psychology of Religion (IAPR) ha tenuto a Bari dal 21 al 24 agosto 2011, il suo prestigioso congresso, quest’anno organizzato dalla nostra Società insieme con il Dipartimento di Psicologia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Bari. L’evento ha coniugato passato, presente e futuro della Psicologia della Religione: sono intervenute personalità storiche, quale Antoine Vergote, Maestro e Padre fondatore, del quale è stato celebrato il novantesimo genetliaco, accanto agli accademici che oggi coltivano la materia e ne producono i testi capitali ed a giovani studiosi di grande potenziale, come la vincitrice dello IAPR Early Career Award. Importante e dal respiro segnatamente internazionale la partecipazione: oltre 200 persone di 27 diverse nazionalità e 3 continenti. Da notare la presenza di latori di punti di vista “non occidentali”, quali le delegazioni iraniana e turca, in omaggio alla vocazione autenticamente internazionale della IAPR.
The book shows a complete and exact review of the so-called human sciences of religion. Actually, it brings evidence of the progress achieved by the academic community, both lay and religious, particularly by Catholics, in the last two decades. The cultural background of the review is the Western world-wide civilization; Italian culture and scholars are also taken into consideration, in History, Sociology and Psychology of Religion and that attests a consolidated habit of cultural exchange.
The editors are aware that, on one hand, their Com-pêndio (a “weighing together”, according to the metaphor that lies at the foundations of the ethimology of the title) aims at offering the joint efforts of not less than 53 voices but, on the other, the different areas of competence and the different methodologies that their contribution convey, solely converge in their material object, the same “thing”: religion.
Il volume presenta una rassegna ampia e puntuale delle cosiddette scienze umane della religione in Brasile. Di fatto testimonia i progressi verificatisi negli ultimi due decenni in ambito accademico, sia in quello laico che in quello confessionale, specie cattolico. Lo scenario culturale in cui l’opera si situa è quello internazionalmente diffuso nel mondo occidentale; non mancano i riferimenti ad ambienti e studiosi italiani, nel campo della storia, della sociologia e della psicologia della religione, a testimonianza di una consuetudine di interscambio culturale.
I curatori sono consapevoli, da una parte, che il loro com-pendio (un “soppesare assieme”, secondo la metafora che ne fonda l’etimo) mira a dar conto di un impegno collettivo di ben 53 autori ma, d’altra parte, trova il punto di convergenza di competenze e metodologie diverse espresse nei contributi, solo nel loro oggetto materiale, una medesima “cosa”: la religione.
A journal of psychology of religion is a relevant piece of news in the Italian psychological literature. In Italy, therefore, the Psicologia della Religione e-journal / Psychology of Religion e-Journal (PRej) fills a gap. Neglected by academic institutions and from time to time looked askance at by some religious professionals, in Italy the Psychology of religion has been supported by a group of enthusiasts (the Italian Society for the Psychology of Religion or SIPR) in the last few decades.
Today SIPR publishes a Journal, welcoming and addressing international scholars, at- with contributions in both English and Italian. Such to cultural effort is both a daring challenge and a new opportunity, a service offered to every psychologist of religion and to every person who’s interested in the field. The Journal aims at offering room for exchange, at publishing researches and at promoting debate about phenomena and processes, psychological theories and methods and their implementation to the field of religion.
Therefore it will be crucial to stick to the greatest independence from denominations, from ideologies, from business oriented publishing policies and also from “trends” in the mainstream psychology.
I diversi modelli psicologici, elaborati per interpretare il fenomeno della conversione a gruppi religiosi e spirituali minoritari, spesso indicati come “sette” o Nuovi Movimenti Religiosi”, si collocano in un continuum che vede ai due estremi i concetti di “libertà di scelta” (modello intrinseco) e di “persuasione coercitiva” o “lavaggio del cervello” (modello estrinseco), con molte posizioni intermedie. Il modello, “estrinseco” considera il convertito come “passivo”, mentre il primo, “intrinseco”, enfatizza la figura del religious seeker, fondamentalmente attivo. In questo contributo si mostrerà come le diverse formulazioni della teoria del “lavaggio del cervello”, e, in generale, del “modello interpretativo estrinseco” o “coercitivo”, siano state considerate, dalla stragrande maggioranza degli studiosi di Nuovi Movimenti Religiosi, e da importanti Associazioni Professionali, come prive di fondamento empirico, quindi non scientifiche.
L’idea di spiritualità rimanda ad una polisemia di significati, benché spesso paia funzionalisticamente associata alla ricerca di senso. Ciò sembra avere delle implicazioni anche in ambito clinico, allorché trovano giustificazione approcci orientati in senso spirituale/religioso che ritengono opportuno integrare nella pratica clinica la dimensione spirituale: dall’introduzione di “tecniche” di riflessione, alla psicoterapia intesa come pratica spirituale. Questo stato di cose sollecita la psicologia della religione ad una riflessione sulle eventuali derive epistemologiche di approcci teorico-clinici che, abbandonando il principio di neutralità e astinenza, pre-determinano gli obiettivi di una psicoterapia, connotandola in senso spirituale/religioso/ideologico.