In questo numero: Tradizione, innovazione, creatività (M. Aletti); Abstract delle relazioni dei Soci al Congresso IAPR di Losanna; Per una lettura psicologica del fondamentalismo religioso, seconda parte (L. Carlucci); A Symposium in Honor of Ana-María Rizzuto (Programma); Attività e pubblicazioni …
Da un punto di vista operazionale, è indispensabile prendere in considerazione quelli che in gergo accademico sono definiti “correlati psicologici” del fondamentalismo religioso. I correlati del fondamentalismo rappresentano tutte quelle dimensioni psicologiche associate al fondamentalismo religioso, di cui si possiedono dati empirici a sostegno di tale associazione. Quanto più il loro legame è accessibile alla conoscenza, tanto più la variabile oggetto dell’indagine (nel nostro caso il fondamentalismo religioso) avrà validità e attendibilità.
Dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11/09/2001, il massacro di massa al campo dei Workers’ Youth League (AUF) del partito laburista del 2011, il termine fondamentalismo è stato usato estensivamente in maniera incorretta per etichettare fenomeni socioculturali affini quali: terrorismo, integralismo ed estremismo. Il fondamentalismo religioso pertanto, è diventato l’oggetto d’interesse non solo di accademici e studiosi, ma anche di qualsiasi cittadino sensibile alle vicende storico-sociali contemporanee, conducendo inevitabilmente alla diffusione di definizioni erronee e/o incorrette del fenomeno.
In questo numero: Una riflessione e un augurio (F. De Nardi); Verso il futuro (M. Aletti); La storia della psicologia della religione: attraverso le biografie dei suoi protagonisti – Recensione al volume di J. Belzen, Psychology of religion: autobiographical accounts …
Presentare il percorso scientifico-accademico di un amico non è evidentemente un’operazione neutra: per questo ho scelto di esporre alcune riflessioni su quelli che ritengo i contributi più significativi del lavoro di Mario Aletti nell’ambito della psicologia della religione, quelli che certamente mi hanno colpito maggiormente e che io stesso ho utilizzato nel mio lavoro, ritenendo, non senza un qualche riscontro, che abbiano influito per lo meno sulla qualità e la diffusione della psicologia della religione in ambito italiano.
Verrà considerato e valorizzato il contributo psicologico che la Religione può offrire al bisogno umano di spiritualità laicamente intesa come sviluppo della propria interiorità e come espressione autenticamente umana dell’“aver cura di sé”. Sottolineare l’importanza di “apprendere ad aver cura di sé”, ci consentirà di interrogarci sullo smarrimento e sul disorientamento dell’uomo contemporaneo, comprendendo come la diffusa fragilità identitaria sia correlata ad una precaria strutturazione del sé che appare sempre più deprivato di un contatto reale con le autentiche esigenze della vita.
In questo numero: Religione, spiritualità e cura di sé: opportunità e sfide (F. De Nardi); Letture consigliate … e alcune sconsigliate (M. Aletti); Lou Andreas Salomé: dal narcisismo originario al desiderio di Dio (C. Scarpa); Programma convegno Religione, Spiritualità e …
In questo numero: Religione, spiritualità e cura di sé (Convegno SIPR 2012); Congresso IAPR 2011 in Bari (C. Scarpa); Messaggio di indirizzo alla SIPR di Antoine Vergote al Congresso di Bari; Verbale assegnazione 8° Premio Milanesi a Cristina Scarpa; Cattolici …
Nel rito religioso, la partecipazione (cioè il “prender parte”) del credente, suppone la capacità creativa e progressiva, di assimilazione e di adesione del soggetto, non meno che il radicamento nel dato biologico-socio-culturale del simbolo. Mette in gioco le dinamiche emotive interne del soggetto, la sua competenza cognitiva e la sua interazione con la cultura ambiente. La lettura psicologica deve perciò utilizzare, insieme, una prospettiva dinamica, cognitiva e sociale.
Fin dalla metà dell’800 gli studi dapprima medico-psicologici e poi psicologici in senso proprio ‘applicati’ alla storia, alla letteratura, alla mitologia, alla religione e in genere ad oggetti culturali si moltiplicano con un’urgenza di comprensione totale, se non addirittura di spiegazione scientifica, di ogni manifestazione e produzione umana… Anche l’approccio psicologico alle Confessioni segue questa evoluzione interna ed esterna, interna cioè alle discipline di provenienza e al dibattito teorico-metodologico in corso in esse ed esterna quanto alla validità, utilità e legittimità, oltre che all’apporto reale da esso dato alla comprensione sempre più profonda del testo e della figura del suo autore.