Che cosa è e non è la psicologia della religione
Dall’introduzione: “Questo contributo mira a presentare ed argomentare, a grandi linee, la mia concezione della psicologia della religione. Sono ben consapevole che la mia visione è parziale e non indiscutibile. All’interno del vasto campo della psicologia, lo studio della religione, in particolar modo, non può rifarsi ad una tradizione chiara e definita. Avendo letto con attenzione numerosi studi in questo campo in diverse lingue, sono convinto che un compito decisivo è quello di delimitare i confini, decostruire le modalità di approccio tradizionali e definire chiaramente l’ambito di competenze e il fine della psicologia della religione. Nel corso degli anni, il mio tentativo è stato quello di individuare i principi fondamentali della psicologia della religione e, al tempo stesso, verificarli nella ricerca empirica.”
Vergote, A. (1993). What the psychology of religion is and what it is not. The International Journal for the Psychology of Religion, 3 (2), 73-86.
L’articolo è stato pubblicato in italiano con l’autorizzazione dell’Editrice Taylor & Francis Ltd. La traduzione italiana è di Mario Aletti (2010), ed è contenuta nel volume Percorsi di psicologia della religione alla luce della psicoanalisi (pp. 233-250). Roma: Aracne Editore.
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