Contributi di Psicologia della religione – 2023
Anche quest’anno la Società Italiana di Psicologia della Religione vuole offrire una strenna natalizia a Soci, amici e collaboratori. Si tratta di un fascicolo di contributi di livello scientifico che presenta un ricco quadro dei temi sviluppati dai soci in quest’anno 2023. Il volume partecipa alla realizzazione dello scopo principale della nostra associazione che è quello di diffondere studi e ricerche in Psicologia della religione, in dialogo con altri studiosi e istituti, italiani e stranieri. La diversità dei vari contributi qui proposti permette di intravedere quanto ampi siano i campi di ricerca e di riflessione della Psicologia della religione. La pubblicazione, distribuita come inserto redazionale del Notiziario Psicologia della Religione-news n. 28, 2-3, testimonia la varietà degli approcci e metodi presenti nella nostra associazione italiana e prende parte al dibattito internazionale su temi di grande attualità nella letteratura specialistica, quali la fondazione epistemologica della disciplina, i rapporti tra religione e spiritualità, la prospettiva neuro-evoluzionistica, l’interazione e il dialogo con la prospettiva psicoanalitica, l’affiliazione alle comunità spirituali e le tematiche della socializzazione religiosa.
Sommario e abstract (la lettura degli articoli completi è riservata ai Soci SIPR)*:
p.1 Mario Aletti – Dalla domanda di senso alla risposta religiosa. Percorsi della Psicologia della religione
La psicologia della religione è uno specifico ramo della psicologia che indaga, con metodi e strumenti psicologici, la religiosità, intesa come la dimensione soggettiva e personale della religione istituzionale. Un modello genetico strutturale mostra che la religiosità è un vissuto psichico relazionale, che risponde al bisogno umano di significato per l’esistenza, che si qualifica per l’appello al Trascendente come fonte di significato ultimativo e totalizzante, e che si specifica in diverse determinazioni socio-culturali e in una molteplicità di espressioni individuali. La progressiva rarefazione del concetto di Trascendente nella vaga nozione di ‘autotrascendimento’ dei limiti esistenziali induce una decostruzione psicologistica della ‘religione’ verso una generica ‘spiritualità’, specie nella letteratura anglofona, polisemantica e concettualmente ambigua. La rilevanza del linguaggio religioso come espressione di una relazione con un ‘Dio affidabile’, sottolineata a più riprese, trova espressione articolata nelle osservazioni di psicologia della religione “alla luce della psicoanalisi”.
p. 23 Alessandro Antonietti – La genesi delle credenze religiose nella recente psicologia evolutivo-cognitiva
Il contributo considera alcune recenti prospettive affermatisi nell’ambito della psicologia secondo le quali la credenza in entità sovrannaturali è l’esito di meccanismi cognitivi che inducono a ritenere agenti intenzionali responsabili di eventi e fenomeni non altrimenti spiegabili. Vengono esposte alcune considerazioni critiche volte a evidenziare le fallacie argomentative sottese a certe affermazioni e la parzialità della visione del divino che le teorie in oggetto condividono.
p. 29 Raffaella Di Marzio – Scelta e abbandono di una comunità spirituale. Processi psicologici tra autodeterminazione e sottomissione
Questo contributo presenta i risultati di un’indagine esplorativa sui processi affiliazione e disaffiliazione in soggetti che scelgono di aderire, cambiare o abbandonare una comunità spirituale. I dati raccolti sono interpretati alla luce del modello elaborato da Rambo e coll. (Rambo, 1993; Rambo & Baumann, 2012; Rambo & Haar Farris, 2012). In questo contesto si intende sostenere che i processi psicologici coinvolti nella scelta, nel cambiamento e nell’abbandono di una comunità spirituale possono fornire una comprensione significativa dell’esperienza dei membri delle comunità dalla quale emergono esiti diversi: l’auto-determinazione e la responsabilizzazione individuale o la perdita di fiducia personale e stima di sé, quando l’esercizio del potere dentro la comunità risulti abusivo. Perciò è importante studiare la relazione che esiste tra le dinamiche di potere presenti all’interno dei gruppi e la capacità di autodeterminazione dell’individuo per verificare se l’adesione a una organizzazione possa danneggiare o promuovere il benessere psicologico della persona.
p. 37 Stefano Golasmici – Psicoanalisi, fondamentalismo e terrorismo religioso: considerazioni in psicologia della religione
Lo studio psicologico dei fenomeni religiosi fa parte di una lunga tradizione psicoanalitica, inaugurata dallo stesso Freud. In tempi recenti, la religione è tornata ad essere oggetto di particolare interesse da parte della psicoanalisi a causa del fondamentalismo e del terrorismo religiosi. Mantenendo saldo il principio secondo cui lo psicoanalista può studiare solo il vissuto psichico verso una religione e ponendo attenzione ai complessi processi socio-culturali in cui si struttura la personalità, il comportamento religioso auto/eterodistruttivo potrebbe essere considerato come un esito narcisistico: si può interpretare sia come ipertrofia dell’ideale religioso finalizzata a compensare un precario senso di sé, sia come perversa ricerca di una totalità in cui dissolvere ogni tensione conflittuale.
p. 49 Antonino Romano – La psicologia della religione negli Studi catechetici dopo la svolta epistemologica contemporanea
Gli Studi catechetici (pedagogia religiosa) stanno seguendo nuove strade scientifiche; emancipate dagli orpelli metodologici del monolitismo epistemologico precedente, tentano, non senza fatica, di attraversare la complessità contemporanea, proponendo la parte migliore dei loro studi. Questa “parte migliore” è costituita dal complesso delle best practices teorico-pratiche e dall’attenzione al pluralismo culturale attuale. La teoria della complessità e la svolta epistemologica sono diventati punti di riferimento imprescindibili per la sua realizzazione. In quest’articolo, si presentano in modo molto sommario alcuni elementi generali dai quali partire per affrontare un dibattito sempre aperto, soprattutto nei confronti della sua referente principale che è la Psicologia della religione, e con tutte le altre Scienze umane.
p. 61 Rosa Scardigno & Gionatan Testa – Processi di coping e significazione religiosa in tempi di crisi globale
In uno scenario storico-culturale fortemente segnato dalle crisi globali – pandemia, guerra e crisi economica – i sistemi di significazione agiscono come importanti risorse individuali e collettive, nel difficile intento di “dare senso” agli accadimenti in corso e alle loro ripercussioni. La sezione empirica qui proposta, parte di un più ampio progetto di ricerca, delinea gli sforzi di significazione in un campione di giovani e adulti credenti e non, enfatizzando le peculiarità dei percorsi di fronteggiamento delle difficoltà, di attribuzione di responsabilità e di re-inquadramento di spazi e tempi connessi al presente e al futuro.
p. 71 Pietro Varasio – Temi fondamentali di Psicologia della Religione nel carteggio tra Freud e Pfister
Il carteggio tra il prof. Freud e il pastore Pfïster, può illuminare ancora oggi tre tematiche di carattere fondamentale della Psicologia della Religione: la confessionalità, la psicologizzazione e l’oggetto della psicologia della religione. Le posizioni di Freud e di Pfïster sono ancora oggi epistemologicamente corrette per una salvaguardia dell’autonomia della psicologia e della complessità del fenomeno religioso. Nel secondo capitolo del mio contributo emergono le posizioni dei due psicoanalisti. Nei due autori alla psicoanalisi è riconosciuto lo statuto di scienza e quindi non può essere né religiosa né atea. Così come per entrambi la psicoanalisi ha i suoi limiti di studio legati alla sua competenza; in questo modo si riconosce la validità di altre discipline e di altre realtà che la psicologia non può studiare e rispetta. Nel confronto su alcuni casi clinici Freud e Pfïster mostrano di muoversi in una epistemologia solida: i dati culturali religiosi hanno una influenza, sia come significanti che come significati, nella psiche. Quindi compito della psicologia della religione è studiare la cultura religiosa nella sua relazione con le dinamiche psichiche.
p. 81 Daniela Villani – Relazione tra religiosità, spiritualità e benessere
Lo studio del rapporto tra religiosità, spiritualità, salute mentale e benessere psicologico è stata oggetto negli ultimi anni di numerosi studi. All’interno del capitolo, dopo aver tracciato le linee di confine e sovrapposizione relative a ciò che si intende per religiosità e spiritualità e delineato la natura multi-componenziale del benessere, verranno messi a fuoco alcuni meccanismi che mediano la relazione tra religiosità, spiritualità e benessere. In particolare, verrà approfondito il ruolo della dimensione relazionale, del significato nella vita e delle emozioni positive.
* per chi non è Socio: richiesto un “contributo liberale” (€5 per due articoli; € 10 per l’intero fascicolo) per ricevere i testi completi. Info: segreteria@psicologiadellareligione.org