Religione vs morte
Religione vs morte: dalla “gestione del terrore” al coping sul significato
Rosa Scardigno, Giuseppe Mininni – Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione – Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari
Riassunto:
La “varietà” dell’esperienza religiosa si estrinseca anche nell’offerta di sistemi di significato, che hanno un particolare valore nelle situazioni di disagio e di discrepanza tra quello che è atteso-desiderato-contemplato-pensato e ciò che può improvvisamente sconvolgere piani esistenziali e progetti di vita. Operando mediante i percorsi della “conservazione” o della “trasformazione”, le religioni consentono di affrontare l’idea della morte, assieme al carico cognitivo-emotivo che essa porta con sé sia “prima”, garantendo ancoraggi utili a fronteggiare il “terrore della morte”, sia “dopo”, mediante processi che, durante le varie fasi di valutazione dell’evento luttuoso, cercano (non sempre con successo) di garantirne un benefico inquadramento nelle cornici di significato preesistenti.
Parole chiave:
Morte, Significato, Terror management, Coping
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