Psicologia della religione e teoria dell’attaccamento (Rossi & Aletti )
Recensio di Milena Stevani su Rivista di Scienze dell’Educazione, 47(2009) pp.619-621 al volume di Rossi, G., & Aletti, M. (Eds.) (2009). Psicologia della religione e teoria dell’attaccamento. Roma: Aracne
Il volume, curato da Germano Rossi e Mario Aletti, si caratterizza per la specificità dell’approccio alla religiosità, analizzata alla luce della prospettiva dell’attaccamento. I diversi saggi, raccolti in quest’opera, sono frutto della rielaborazione dei principali lavori presentati all’11° Convegno internazionale della Società Italiana di Psicologia della Religione, che si è tenuto all’Università di Milano-Bicocca, nel giugno 2007.
Il contenuto è articolato in due parti. Nella prima parte è focalizzata la tematica dell’atteggiamento verso la religione in relazione ai legami di attaccamento. Nella seconda parte vengono presentati altri contributi di studio e di ricerca, non connessi in modo specifico al tema dell’attaccamento ma che offrono interessanti spunti di riflessione sull’esperienza religiosa. La prima parte inizia con l’intervento di Rosalinda Cassibba che evidenzia, con chiarezza e sinteticità espositiva, l’interdipendenza dei diversi legami di attaccamento nel corso della vita e la complessità dell’intreccio tra le diverse rappresentazioni di questi legami. La studiosa pone in guardia nei confronti di un approccio semplicistico e riduttivo nella previsione degli effetti dei diversi legami. Pehr Granqvist affronta in modo più specifico gli aspetti relazionali della religione, dal punto di vista della teoria dell’attaccamento e delle ricerche attuate in questo ambito.
I capitoli successivi presentano alcune ricerche empiriche che esplorano aspetti della religiosità in rapporto alle esperienze di attaccamento. La ricerca di Rosalinda Cassibba, Alessandro Costantini, Daniela Convertini, Sergio Gatto attua un confronto tra due gruppi diversi di credenti: 30 laici e 30 religiosi, per verificare la presenza di modelli operativi diversi di attaccamento e la corrispondenza tra modelli di attaccamento ai genitori e a Dio. I risultati sostengono l’ipotesi di kirkpatrick e Shaver di percorsi diversi: di corrispondenza tra le rappresentazioni positive della relazione con i genitori e della relazione con Dio o, al contrario, di compensazione nella relazione con Dio del rapporto insicuro vissuto nell’esperienza infantile. L’indagine di kazinmierz Franczak esplora, attraverso strumenti di autovalutazione, il rapporto tra stile di attaccamento e stile di comportamento religioso, in 540 studenti universitari; mentre la ricerca di Rocco Coppa e Antonella Delle Fave, condotta su religiosi, cerca di verificare la connessione tra esperienza ottimale, pratica religiosa e processo di attaccamento nella relazione con Dio. Altre due ricerche empiriche esaminano il fondamentalismo religioso.
L’indagine di Alessandro Longatti, Roberto Mattioli, Germano Rossi pone a confronto le variabili del fondamentalismo, dell’autoritarismo e della religiosità in gruppi diversi: in soggetti Mormoni e Pentecostali e in soggetti cattolici e atei. I risultati della ricerca di Salvatore Iovine e Germano Rossi evidenziano che il fondamentalismo è una particolare organizzazione cognitiva che può trovare espressione anche nel mondo religioso e sembrano confermare l’ipotesi di una possibile corrispondenza tra i modelli di attaccamento adulto e il modo in cui l’individuo vive la sua religiosità, in particolare per i soggetti sicuri e distanzianti. Il contributo di Mario Aletti sottolinea e puntualizza che l’attaccamento è solo una delle componenti dell’organizzazione psichica relazionale della persona e quindi anche della relazione con Dio.
Sia l’approccio psicoanalitico sia quello dell’attaccamento, che si focalizzano su aspetti diversi della religiosità, possono fornire contributi specifici, a livello di contenuti e di metodologia nell’ambito della psicologia della religione. Il saggio di Gertrud Stickler evidenzia il ruolo della memoria nella elaborazione dell’atteggiamento religioso, attraverso un’esemplificazione di vissuti di personaggi storici: S.Agostino, S.Teresa di Lisieux, Freud. L’interessante saggio di Raffaella Marzio presenta, con opportune sottolineature critiche, l’ipotesi di Zablocki sul potere del leader carismatico e del legame di dipendenza che può crearsi tra il leader e i seguaci, all’interno di diversi gruppi sociali e quindi anche dei gruppi religiosi. Lo stato di dipendenza che può attivarsi, a livello cognitivo ed emotivo, può assumere le caratteristiche del tipo di attaccamento ansioso-ambivalente. A conclusione di questa prima parte, vengono presentati due casi clinici esemplificativi sulla funzione dell’attaccamento. Georgina Falco propone il caso di un soggetto con sintomatologia ossessiva, mentre Maura Lichino presenta il caso di un soggetto caratterizzato da distacco difensivo e onnipotenza del pensiero.
La seconda parte comprende vari studi, empirici e teorici, che non sono collegati in modo esplicito alla teoria dell’attaccamento, ma che evocano indirettamente tale tematica. L’indagine di Luca Carissimi e Germano Rossi. evidenzia la validità dell’ipotesi di Allport di due tipi di religiosità, intrinseca ed estrinseca, ma anche la necessità di tradurre in modo più adeguato a livello operativo questi concetti nel contesto italiano. Seguono alcune ricerche: lo studio esplorativo di Tiziana Magro, sulle credenze relative alla devozione religiosa in soggetti dai 9 ai 13 anni, e lo studio di Lorenzo Montali e Fabio Tartarini, sui legami tra credenze religiose e credenze nel paranormale. Il contributo di Paolo Riva e Lorenzo Montali presenta un’analisi delle strategie retoriche utilizzate in due gruppi, uno religioso e uno laico, sulla tematica della fecondazione assistita; lo studio di Riccardo Molinelli, Federica Durante, Chiara Volpato che, attraverso l’analisi dei Vangeli e del Corano, si propone di evidenziare aspetti dell’identità religiosa cristiana e islamica. Tre saggi concludono il volume. Il tema dell’attaccamento è evocato, da Ines Testoni, all’interno di una riflessione filosofica sul nichilismo e il terrore della morte e, da Andrea Menegotto, in un contesto di osservazione del fenomeno del Buddhismo in Occidente, mentre Giovanni Sorge propone il rapporto tra storia e trascendenza, un tema centrale in Eliade.
Per le suggestioni e gli stimoli, che i contributi presentano, e per la serietà dell’approccio metodologico l’opera lascia intravedere le possibilità di ricerca che si aprono, nell’ambito della psicologia della religione, attraverso l’utilizzazione del paradigma dell’attaccamento. Il testo reca quindi un contributo fondamentale e autorevole e può offrire orientamenti validi per feconde indagini in questo potenziale settore di ricerca. Il volume è di notevole interesse, considerando anche l’attualità della tematica, ed un ottimo strumento per la comprensione e una maggior consapevolezza di alcuni aspetti del vissuto religioso. Quanti sono interessati a esaminare le molteplici componenti dell’atteggiamento religioso possono trovare nell’opera interessanti spunti di riflessione e linee orientative. (M. Stevani)